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Castello Normanno Di Squillace

La citta di Squillace è dominata dai ruderi dell'antico castello, la cui esistenza è documentata sin dal IX secolo d.C. Si pensa infatti che l'originaria costruzione fosse un castrum bizantino edificato sulle rovine del Monastero Castellense, che il governatore Magno Aurelio Cassiordoro aveva edificato durante il periodo degli ostrogoti. Per la sua posizione a dominio dell'intero Golfo di Squillace, il castello divenne centro continuo di scontri tra normanni e svevi prima, e tra angioini ed aragonesi dopo, spesso rimaneggiato ed adattato alle nuove esigenze militari dei conquistatori succedutisi di volta in volta. In effetti la sua struttura architettonica appare discontinua e disomogenea, non offrendo un unicum stilistico predominante. La riedificazione più attestata è quella operata dai normanni, quando nel 1044 Ruggiero I d'Altavilla conquistò il borgo di Squillace avviando per questa città un vero periodo aureo, con la latinizzazione del culto e l'avvio di importanti opere tra cui la Cattedrale e la riedificazione del castello appunto. Quella dei normanni fu certamente l'opera più consistente, non è da escludersi infatti che la riedificazione del precedente castrum bizantino sia stata totale. Ancora oggi l'architettura normanna è quella più visibile a prima vista, anche se fortemente contaminato da successive modificazioni. Del castello, che crollò a causa del violento terremoto del 1783, sono ancora visibili una parte consistente delle mura perimetrali, che si ergono maestose dallo spuntone di roccia su cui si regge tutta la struttura, i resti di due torri, una a pianta cilindrica, l'altra più massiccia a pianta poligonale, e un portale secentesco recante lo stemma dei Borgia, che mantennero il castello per un lungo periodo dal 1494 al 1735, grazie alle concessioni fatte dai sovrani. Nel corso della sua lunga vita il castello di Squillace fu teatro di importanti avvenimenti, tra cui l'incontro del 1098 tra Ruggero il Normanno e Brunone di Colonia che ricevette in dono il bosco di Santo stefano, nella cui pace e serenità potè edificarvi il famoso convento della Certosa di Serra San Bruno. Grazie alla sua posizione a dominio della città, dal castello di Squillace si gode il magnifico panorama sul mar Ionio, che spazia dalle splendide spiagge di Caminia di Stalettì fino al promontorio di Capo Rizzuto. La vicinanza di Squillace sia al mare, sia alle montagne delle Serre, rende la località ottima meta per il turismo estivo, ma anche per escursioni naturalistiche nel vicino Parco Regionale delle Serre, e archeologiche per la vicinanza del Parco Archeologico di Scolacium. 

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