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Castello Svevo di Cosenza

Sulla parte più alta del centro storico della città di Cosenza, sorge il castello che manifesta esteriormente la sua architettura sveva. Il castello di Cosenza sorge su una motta, cioè una collina artificiale eretta con terreno di risulta proveniente dallo scavo del fossato che circonda il castello stesso. Il terrapieno, di origine artificiale, fu edificato intorno al VI secolo a.C. dai Brettii che appunto spianarono e rimodellarono la cima del colle. Insieme a quello di Roseto Capo Spulico, il castello di Cosenza, discretamente conservato, rappresenta comunque una delle migliori testimonianze dell'architettura sveva in Calabria. Il maniero venne edificato sopra una precedente fortificazione bizantina del 937 d.C. che ebbe un ruolo fondamentale nella difesa della città di Cosenza dagli assalti dei saraceni. Il castello venne poi rifatto nel XII secolo da Ruggiero il Normanno insieme ai castri di Santa Severina e di Altavilla. Ma nel 1240 subì un pesante rifacimento ad opera di Federico II di Svevia, che gli diede l'attuale sistemazione architettonica. Il re svevo fece aggiungere le due torri ottagonali lungo il lato meridionale del castello, con ampi rifacimenti del cortile interno. Da quel momento l'architettura del castello di Cosenza rimase molto condizionata, tanto che il mastio venne definito appunto castello svevo. Esso presenta infatti una pianta rettangolare con cortile centrale ed una torre angolare residua a pianta ottagonale, l'unica rimasta, e tipica delle costruzioni sveve, la cui altezza doveva essere compresa tra i 18 e i 23 metri, in linea con le altre costruzioni sveve in Europa in voga nel XIII secolo. Sotto gli Angioini il fortilizio di Cosenza divenne dimora reale, infatti nel 1433 vi dimorarono Luigi III d'Angiò e Margherita di Savoia, giunti a governare la provincia Calabrese. Nel 1459 vi dimorò anche il re Alfonso d'Aragona quando ancora la corona di Spagna non era unificata con i Castiglia, poi nel corso del XVI secolo gli spagnoli, riadattarono il castello di Cosenza a fortezza militare. A questo scopo, vennero costruiti ed ampliati i locali per le munizioni, la fucina ed i magazzini a pian terreno. I terremoti susseguitisi nel corso dei secoli 1600 e 1700 devastarono l'architettura originaria del castro che oggi comunque conserva intatte alcune parti che ne risaltano lo stile svevo. 

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