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Contessa Erzsebeth Bathory |
La contessa
Erzsebeth Bathory nacque nel 1560 a Nyírbátor un villaggio nell'attuale
Ungheria. Nella sua famiglia, a causa della consanguineità (anche il
padre aveva sposato una sua cugina), non mancavano malattie al sistema
nervoso: molti sui membri mostravano segni di epilessia, schizofrenia e
altri disturbi mentali. Cresciuta nel castello di Esced in Transilvania,
fin da bambina dà segni di squilibro psicologico. Nel 1571, all'età di
11 anni, si fidanzò con Ferenc Nádasdy, sette anni più grande di lei, e
andò a vivere nel castello di Nádasdy di Sárvár nell'Ungheria centrale,
presso il confine austriaco. Il marito, persona crudele e spietata amava
torturare i servi, senza però ucciderli: una delle sue torture
preferite consisteva nel cospargere di miele una ragazza nuda e
lasciarla legata vicino alle arnie delle proprietà. Per passare il tempo
quando il marito era lontano da casa (era impegnato nelle guerre contro
i Turchi, allora Ferenc Nadasy venne chiamato eroe nero d'Ungheria)
Elizabeth cominciò a far visite alla contessa Karla, sua zia, e a
partecipare alle orgie da lei organizzate. Scoprì così la sua sadica
perversione: torturare o far soffrire ragazze dal seno abbondante.
Conobbe nello stesso periodo Dorothea Szentes, una esperta in magia nera
che incoraggiò le sue tendenze sadiche. Dorothea e il suo servo Thorko
insegnarono a Elizabeth la stregoneria. Ecco cosa scrive in una lettera
al marito: « Ho appreso da Thorko una nuova deliziosa tecnica: prendi
una gallina nera e la percuoti a morte con la verga bianca; ne conservi
il sangue e ne spalmi un poco sul tuo nemico. Se non hai la possibilità
di cospargerlo sul suo corpo, fai in modo di procurarti uno dei suoi
capi di vestiario e impregnalo con il sangue. » Una sera una ragazza di
12 anni, Pola, riuscì a fuggire dal castello con indosso solo una lunga
camicia bianca. Venne presa poco dopo e condotta dalla contessa che la
costrinse ad entrare in una gabbia cilindrica troppo stretta per sedersi
e troppo bassa per stare in piedi. Poi la gabbia venne tirata su
tramite delle carrucole e spinta contro dei paletti appuntiti. Il nano
al servizio di Elizabeth, Fizcko, manovrò le corde in modo che la gabbia
oscillasse e il corpo venne fatto a pezzi. In un'altra occasione, in
pieno inverno fece andare nel cortile sotto la sua finestra delle
ragazze nude e ordinò di versare acqua sulle sue vittime, che morirono
per assideramento. Apprezzò sempre più la vista e il sapore del sangue,
di cui si serviva anche per dei bagni: credeva infatti che il sangue le
conferisse eterna giovinezza e bellezza. Tra il 1585 e il 1610 cominciò
quindi a catturare e torturare giovani contadine per poi ucciderle e
servirsi del loro sangue. Dopo le contadine torturò anche figlie della
piccola nobiltà attirando così le prime denunce. Il marito e i parenti
sapevano delle sue inclinazioni sadiche, ma non intervennero. Quando le
denunce arrivarono alla Chiesa cattolica, l'imperatore Mattia II
intervenne ordinando un'indagine sulla nobildonna. Gli inviati
dell'imperatore colsero sul fatto la Báthory mentre torturava alcune
ragazze; fu incriminata e murata viva nella sua stanza con un foro per
ricevere il cibo. Altre quattro persone, tra cui la fedelissima Ilona e
l'amante Lazslo, un esponente della piccola nobiltà locale, suoi
complici furono condannati e giustiziati. Non è mai stato chiarito il
numero esatto delle sue vittime, ma dai suoi diari e i suoi appunti
emergono 650 nomi accuratamente trascritti. Questo farebbe di lei la più
efferata e prolifica serial killer della storia.
Aiutoooo...mmmmmmmmmmmmi vengono i brividi!!! .-/
RispondiEliminabellissima ...
RispondiEliminaMamma mia, che personcina! ^^
RispondiEliminaDa brivido!!!
RispondiEliminaCome stai cara?
ciao tesoro io tutt ok solo che la rete mi stà facendo dannare sono 3 giorni che internet non va ke rabbiaaaaa
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